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VIOLENZA PRIVATA - INTERVISTA TELEVISIVA - DOMANDE INSISTENTI - INSUSSISTENZA
Tribunale di Roma, Sezione X, sent. n. 15767/09, ud. 22 settembre 2009, dep. 21 dicembre 2009
In tema di violenza privata, il porre domande, anche se scomode o in maniera insistente o addirittura in modo da rendere evidente una critica all’operato dell’intervistato, chiedendogliene ragione, non può costituire quella violenza che sarebbe finalizzata poi ad ottenere, quale condotta determinata, quella di tollerare l’intervista.
Il caso al vaglio del Tribunale di Roma vedeva imputati, l'uno per violenza privata e l'altro per lesioni personali, un giornalista televisivo ed un personaggio pubblico che aveva reagito alle domande poste insistentemente dal primo colpendolo con un oggetto contundente e cagionandogli lesioni. Il Tribunale, assolvendo il giornalista e condannando l'imputato ha osservando quanto segue:
E’ chiaro che l’intervistato ha diritto di non rendere dichiarazioni e l'imputato ciò avrebbe potuto fare serbando il silenzio, posto che nessuno glielo avrebbe fisicamente impedito; ma sostenere che la sua volontà sarebbe stata coaratata perché, se non avesse risposto, il servizio sarebbe stato mandato in onda ugualmente, trasmettendo il suo silienzio e rendendolo motivo di valutazione e, magari, di scherno, equivarrebbe a dire che in ogni caso in cui un soggetto pubblico, intervistato su una questione di interesse pubblico decidesse di non fornire risposte, il giornalista commetterebbe una atto di violenza se utilizzasse tale silenzio per compiere una valutazione da offrire al pubblico.
Pro Avv. Salvatore Pino