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DIFFAMAZIONE – COMMESSA DA DEPUTATO – DELIBERA DELLA CAMERA DI APPARTENENZA - CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI – CASI - NECESSITÀ DEL “NESSO FUNZIONALE” – ASSENZA DI UN COLLEGAMENTO SPECIFICO CON ATTI E DOCUMENTI PARLAMENTARI
Trib. Bergamo – sent. 27 febbraio 2002 (dep. 12 marzo 2002) – Pres. Est. Masia
Nel reato di diffamazione, commesso da un deputato, qualora la Camera di appartenenza dello stesso deliberi che le opinioni di cui si discute sono state espresse dal parlamentare nell’esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell’art. 68 comma 1 Cost., il Giudice può sollevare conflitto di attribuzione nei confronti di tale ramo del Parlamento, avanti la Corte Costituzionale, soltanto in presenza di un uso distorto quanto evidente delle finalità che la norma costituzionale in disamina mira a tutelare. Ciò avviene quando manca il c.d. “nesso funzionale” tra le dichiarazioni e l’attività parlamentare, il quale al contrario sussiste se le frasi proferite costituiscono – nella sostanza – un giudizio ed una critica di natura sostanzialmente politica su fatti e circostanze che nel momento in cui vengono proferite sono al centro del dibattito politico - parlamentare. A nulla rileva l’assenza di un collegamento specifico con atti e documenti parlamentari, che comunque deve ritenersi implicito, se le affermazioni proferite riguardano argomenti oggetto di ampie e diffuse discussioni tanto sugli organi di stampa quanto, in generale, nel dibattito politico.
Nel caso di specie un onorevole, riferendosi ad un magistrato, aveva dichiarato, nel corso di una trasmissione televisiva, tra le altre cose, “è laureato, ma è ignorante lo stesso. Come centinaia di laureati… Non conosce la grammatica, non conosce la sintassi, e me l’ha perfino scritto lui… Va beh, è laureato, due lauree, tre lauree, ma non conosce la grammatica… D’altra parte le vedete come sono le università? Assassini, criminali, e ci sono anche quelli che non sanno la grammatica. Ora, per quanto mi riguarda, dovrebbe ripetere anche la quinta elementare, la prima media, la seconda media, la terza media, io lo boccerei sempre. È laureato? Benissimo. È laureato, quattro lauree, è più che laureato, però come laureato non fa onore alla sua laurea… Leggo i testi: io non tengo peli sulla lingua, dichiara. Niente, matita rossa, bocciato in terza elementare… Chi lo ha promosso è corrotto. Ma guarda un po’, non lui, chi lo ha promosso… Non da ____, ma dal mal costume dominante, che si promuovono anche gli ignoranti… Il Presidente della Commissione d’esame di maturità che lo ha promosso è un criminale, il professore che lo ha promosso è un criminale.. E il professore del professore che ha promosso _____ è un criminale. Il professore che ha dato la laurea al Presidente della Commissione degli esami di maturità, della quinta elementare, della terza media e anche dell’esame di laurea è un corrotto, il professore del professore, del professore che ha laureato ____. Beh, mi pare evidente, è una catena… Fanno le riforme per bloccare____ ne hanno inventata un’altra: il semipresidenzialismo fragile… Bastava che uno, che so, avrà fatto lo scientifico, l’istituto tecnico, cosa avrà fatto? Non so il perito aziendale… al secondo anno scusi, venga qua, ci scriva qui, scriva, ci faccia l’esempio di una preposizione articolata. Quello scriveva e… no, a casa, bocciato. No, per fermarlo dovevano fare tre Camere, per fermarlo dovevano fare il turno triplo, per fermarlo dovevano fare qualunque cosa, bastava che ci fosse un professore onesto, uno solo, che gli chiedesse: scusi, ma, Tiziano, Tiziano chi era? Lui avrebbe risposto: Tiziano, il mio compagno di banco… E Vittore Carpaccio? Carpaccio? Che domanda… ecc.”